L'arte del vetro soffiato è stata scoperta inizialmente nel Medio Oriente lungo la costa Fenicia nel 20 a.C. . Questa nuova tecnica ha spostato l'uso del vetro dalla gioielleria e dagli ornamenti a quello per la produzione di beni di prima necessità.
Vasi e oggetti artistici in vetro soffiato vengono ancora prodotti sostanzialmente nello stesso modo impiegato originariamente.
Un tubo di ferro viene immerso nel vetro fuso e una piccola quantità di vetro fuso viene fatta roteare all'estremità del tubo. Il vetro viene ruotato contro una pala o un piatto di metallo per dargli una forma iniziale. Soffiando nel tubo si crea una bolla che viene modellata con pale in legno con buchi e fogli di giornale bagnati.
Possono essere usate delle cesoie per tagliare il vetro morbido. Può essere aggiunto altro vetro fuso al quale si può dare forma di steli, manici e altre decorazioni. Il vetro ancora caldo può essere ulteriormente immerso in altro fuso di colore diverso.
Tutti i tipi di vetro sono colorati attraverso l'aggiunta di metalli, ossidi di metalli o altri composti al vetro fuso.
Chalupki è un piccolo paese che si trova nella regione Swietokrzyskie.
Esso è noto per le sue ceramiche non solo in Polonia ma in tutta Europa.
La lavorazione della ceramica inizia a Chalupki nel sedicesimo secolo. Nel 1935, c'erano almeno 69 laboratori ma 40 anni dopo ne sono rimasti solo 40. La ormai rara tradizione della lavorazione delle ceramiche viene tramandata di generazione in generazione da intere famiglie.
Questa tazza è prodotta con la classica tecnologia che impiega l'argilla sul tornio, come mostrato in questo video.
La ceramica è prodotta con tale tecnica in tutta la Slovacchia.
Ogni regione possiede uno stile diverso di decorazione:
La Slovacchia occidentale è nota per le maioliche dalla regione Modra mentre quella orientale è conosciuta per le ceramiche della regione Pozdisovce.
La testa è preparata per prima come base della tazza poi viene tagliato un pezzo d'argilla per permettere una migliore aderenza del materiale. Il fondo della tazza si espanderà ed in seguito gli si potrà dare una forma (prima di ciò, è ancora possibile tagliare il fondo). L'interno è risucchiato con un spugna d'acqua così che la massa non si dissolva in seguito.
La forma finale viene assunta utilizzando una lama e poi resa liscia con una spugna. In fine, il buco in cui versare liquidi si forma insieme all'aggiunta del manico. Dopo l'asciugatura, la tazza è messa in un forno elettrico a 950 gradi Celsius. Dopo la prima cottura, la tazza viene smaltata. Si procede poi alla seconda cottura, durante la quale lo smalto si espande per formare un strato sottile e trasparente.
Le ceramiche andaluse sono state lavorate nel monastero di La Cartuja a Siviglia nel diciannovesimo secolo ma attualmente sono prodotte a Salteras.
Un totale di 12 ceramisti crea oggetti decorati, dipinti e opachi. La tecnica impiegata è la seguente: un miscela solida è spalmata sulla forma e fatta asciugare. Una miscela liquida viene poi preparata e messa nelle forme di gesso per la prima cottura a 1.120 gradi per 12 ore. Successivamente, i pezzi sono immersi in un coperchio prima di essere decorati.
Il colore viene fissato con una seconda cottura tra i 700 e gli 850 gradi per 20 ore; avviene poi una seconda immersione per l'applicazione di smalto bianco. Ancora un'ulteriore ed ultima cottura a 1.015 gradi per 12 ore.
Tutte le eventuali imperfezioni vengono rimosse. I materiali sono: argilla inglese, kaolin dalla Burela, sabbia di Cadice, carbonato di calcio, silice e feldspato.
La ceramica di Cipro risale al periodo Neolitico. Reperti archeologici confermano che gli abitanti di Cipro erano soliti usare articoli in ceramica nella loro vita quotidiana e li usavano persino per decorare le loro abitazioni. Gli artisti, già a quel tempo, conoscevano bene le tecniche per decorare le ceramiche con lo smalto decorativo e le procedure di lucidatura. Le ceramiche venivano decorate con una vasta gamma di ornamenti e le maschere in ceramiche erano di solito usate nei rituali e nelle cerimonie religiose. Si pensa che la maggior parte dei motivi decorativi vennero creati sin dalle prime fasi del Neolitico. È questo il periodo che ci ha regalato anche pregevoli e numerose statuette in terracotta, la maggior parte raffiguranti corpi femminili. Le statuette di argilla, inoltre, erano pezzi di artigianato ricorrenti nei santuari religiosi e anche nelle abitazioni private.
Le ceramiche nere di Marginea sono uniche in Europa in quanto ottenute senza l'uso di colori.
La tradizione della ceramica risale addirittura al 1500, proprio qui a Marginea (Bucovina, Contea di Suceava).
Alcuni apprezzano il fatto che queste ceramiche provengano dalla Dacia, vista la loro presenza in siti archeologici neolitici.
L'arte delle ceramiche è stata tramandata di generazione in generazione anche se al momento ne sono rimaste molte poche.
Il loro segreto è nella cottura: verso la fine di questa fase, tutti gli ingressi della fornace sono chiusi e il fumo impregna la superfice dei vasi.
In seguito c'è la fase di macinatura con pietra ricca di quarzo che conferisce alla ceramica una patina metallica notevole.
La tecnica decorativa è tradizionale: i vasi sono lucidati con una pietra speciale e le tracce di grigio sulle pareti della del vaso sono unite con il nero metallico.
A tale tecnica c'è l'aggiunta di motivi geometrici ed ornamenti come spirali, linee interrotte, rami di abete.
Le immagini dipinte sul vetro mostrano un tipico esempio di pittura di stampo folkloristico in quanto originariamente ritraevano temi religiosi e secolari: si riteneva che i santi ritratti proteggessero i loro proprietari.
Le immagini dei briganti Jánosík sono un contributo slovacco originale alla pittura europea su vetro. Ad iniziare questi dipinti furono proprio le famiglie che si guadagnavano da vivere producendo vetro.
Il pittore mette il disegno sotto al vetro e ne traccia le linee principali. I pittori più esperti dipingono senza il disegno originale. Le linee di contorno sono apposte con pennelli sottili e colore nero tenue. Dopo che i contorni si asciugano, i particolari vengono dipinti, ad esempio: volti, grandi aree e sfondi. In origine, la tempera dei colori era usata per la decorazione su vetro: per ottenere una migliore aderenza sulla superfice, il colore era mischiato a del tuorlo d'uovo o altri ingredienti.
Attualmente si usano colori speciali per vetro o colori ad olio che, sebbene si asciughino con più tempo, durano di più e sono più belli. I pennelli fatti a mano con materiali ottenuti dai peli degli animali erano in origine usati per la pittura su vetro.
Il video mostra la tecnica del tourroulage usata dagli artigiani belgi per creare oggetti con la ceramica, come vasi di forme e misure diverse. La tecnica consiste nell'usare pochi strumenti e plasmare la ceramica con le mani e le dita.
La ceramica della Rambla è una ceramica caratteristica per il suo colore bianco latteo e la sua argilla porosa che riesce a mantenere fresche le bevande in botijos, brocche, bottiglie, barattoli etc. È anche usata per realizzare utensili da cucina e giardinaggio, così come piastrelle e lampadari.
La tecnica di lavorazione: l'argilla viene estratta dal terreno, ripulita dalle impurità e stesa al sole. Successivamente viene setacciata, lavorata e poi modellata nel tornio a seconda della forma da realizzare. In seguito viene fatta essiccare e messa in forno alla temperatura di 1000º C. Infine viene abbellitta con cocci di vetro colorati, pitturata e infornata per una seconda volta.
I materiali principalmente usati per la decorazione sono cocci di vasi antichi, argilla, acqua, sale.
I primi ritrovamenti di reperti storici della Rambla (Cordova) risalgono all' Età del Bronzo. Questi pezzi di ceramica furono preservati anche durante l'occupazione araba ma il ritrovamento piú importante della storia della Rambla è sicuramente dello del 1460, comprovato da un documento scritto.
A Cipro l'uso della ceramica risale al Neolitico. Reperti archeologici confermano che la popolazione, a quel tempo, usava la ceramica creata con l'argilla nella vita di ogni giorno e veniva persino usata per decorare le abitazioni. Oggi l'arte della lavorazione della ceramica continua ad aggiornarsi ed evolversi sempre più e gli artigiani tendono ad ispirarsi alle forme e alla bellezza della natura che li circonda: la natura di Cipro. Certamente la fonte di ispirazione prevalente è rappresentata dalle amenità naturali da cui prendono spunto per definire linee e motivi decorativi, che sono riconoscibili nelle loro opere.
Gli artigiani diventano dei veri e propri artisti e si specializzano tanto da rendere i loro lavori unici e rappresentativi in tutta l'isola.
Il ceramista Damián Ponce è nato nel 1951 ed è proprietario di un laboratorio a Castro del Rio vicino Cordoba dal 1975.
A 19 anni, decise di trasformare la sua passione in lavoro e così iniziò a studiare l'arte ceramica. Ha fatto parte della Federazione di Artisti Andalusi, in cui, con umiltà, ha mostrato una nuova idea di artigianato. Nel 2014 è stato premiato con la Master Artisan Card dal governo andaluso per la sua carriera di artigiano. Nel suo laboratorio, egli crea ceramiche uniche: fra le più popolari, ricordiamo le sue repliche di Las Meninas.
Il video mostra le diverse fasi di produzione delle famose e pregiate "Teste di Moro", un tipico prodotto dell'artigianato siciliano.
Il processo di produzione si articola in diverse fasi: la prima consiste nel dare forma alla creazione attraverso due passaggi importanti, ovvero la tornitura e il modellamento.
La seconda fase è rappresentata dall'essiccamento: il pezzo di argilla modellato viene lasciato essiccare in modo da far eliminare tutta l'acqua al suo interno e quando è completamente asciutto viene posto per la prima volta in forno dove viene lasciato per circa 13 ore.
Successivamente a questa fase, tutte le porzioni ottenute vengono dipinte e ritoccate assumendo colorazione bianca.
Finita la fase di pittura le opere sono pronte per passare nelle mani dei decoratori che daranno colore e stile alla creazione.
Come ultima fase, si ha un secondo passaggio in forno e questa rappresenta la fase più importante dove la creazione acquista brillantezza, migliorandone forme e colori.
Il carnevale di Binche Carnival è un evento molto noto in Belgio. Esso risale addirittura al 1395 quando la gente si riuniva intorno ad un falò il giorno del martedi grasso per celebrare la fine dell'inverno: tuttavia, il carnevale nella forma a noi più nota risale al 1500.
La maschera di Gille, indossata da tutti il giorno del Martedì Grasso, è totalmente fatta a mano. Nel video viene mostrato come queste siano realizzate. L'artigiano spiega come egli usi la forma base che conferisce alla maschera la giusta forma. In seguito, vi dipinge i baffi e gli occhiali.
L'arte della ceramica smaltata che deriva dai Bizantini è giunta a Paphos e Lapithos nel 14º secolo D.C.
Il materiale grezzo utilizzato per le ceramiche era -e continua ad essere- l'argilla. Nel caso delle ceramiche di Lapithos deve essere necessariamente di ottima qualità, libera da sostanze estranee, adesiva e sottile. Questo tipo di argilla, che possiamo trovare solo a Lapithos, era chiamata kouliastos e prendeva il nome dal modo con cui veniva lavorata.
Agli inizi del 20º secolo, durante la Prima Guerra Mondiale e nel periodo successivo, i discendenti degli artigiani provenienti dall'Asia Minore diedero prova di un importante punto di arrivo per la storia dell'arte della ceramica di Lapithos.
L'arte della lavorazione delle ceramiche affonda le sue radici a Lapithos e di conseguenza è indubbiamente ancorata alla storia dei suoi abitanti. Proprio per questa ragione alcuni artigiani amano far seguire al proprio nome l'etichetta di 'mastro vasaio' per firmare le proprie creazioni. Questo per loro rappresenta un vero e proprio onore .
Quando era solo un ragazzo, Miguel Ángel Torres, sapeva già di voler diventare un ceramista.
Oggi, all'età di cinquant'anni, possiede la Carta di Mastro Artigiano consegnatagli dal governo andaluso nel 2014. Nel suo ufficio sulla Rambla, nella provincia di Cordova, lavora con argilla e gres.
E' un artista autodidatta e un businessman consolidato. Dirige la sua compagnia dal 1999 e al momento prova a trasmettere la sua conoscenza alle nuove generazioni in modo che la sua azienda non muoia. Tutte le sue creazioni sono completamente artigianali dai singoli pezzi fino alla pittura che li decora.
Più di 20 anni fa, Matthew Weir è arrivato nel paese di Níjar, in Almería, da Londra. Questo artigiano non avrebbe mai pensato di trovare il suo futuro nella tradizione di quel paesino. Fin da subito si è interessato di scoprire i segreti della ceramica e ha imparato come lavorarla nella bottega dei fratelli Góngora. Nel 2000 ha filmato un documentario sulla ceramica a Níjar in cui mostra ogni fase del processo di manifattura, in modo tale che la sua eredità non scompaia.
Oltre che per il suo talento, i suoi lavori sono unici perché applica anche la stilografia.
Le ceramiche Horezu sono un tipo unico di porcellane rumene che sono per tradizione prodotte vicino alla città di Horezu nell'Oltenia del Nord (nella contea di Valcea).
L'eccellenza delle porcellane di Horezu è tale che è stata inserita nella Intangible Cultural Heritage List dell'UNESCO nel dicembre del 2012.
Le tecniche usate per creare queste meravigliose ceramiche risalgono a più di 2000 anni fa.
Il primo video mostra un vasaio e la sua famiglia che formano, decorano e bruciano un vaso. Il processo inizia col portare l'argilla rossastra nel laboratorio del vasaio in cui è processata. Le eventuali impurità vengono eliminate e divise in sfere, lavorate successivamente al tornio. La creazione di un vaso richiede una tecnica speciale eseguita in modo rapido per evitare che il materiale si asciughi. Dopo la fase di modeling, i vasi sono messi ad asciugare nell'ombra per qualche giorno e poi cotti in forni speciali dopoo essere stati decorati e arrossati. Oltre al gallo, simbolo di Horezu, ve ne sono altri presenti: i colori sono marrone scuro, rosso, verde, blu e avorio.