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REDDITIVITÀ FINANZIARIA E COMMERCIALE

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 Title:
REDDITIVITÀ FINANZIARIA E COMMERCIALE
 Keywords
Moneta, redditività economica, solvibilità, liquidità, profitto, margine di profitto
 Author:
AE
 Languages:
Italian
 Objectives/goals:

•    Conoscere gli elementi del piano sostenibilità


•    Valorizzare l’importanza della partecipazione e del rigore durante il processo di sviluppo di un piano marketing


•    Valutare le possibilità di investimento e conoscere gli aspetti critici della produzione e del marketing


•    Avere gli strumenti essenziali per prendere decisioni, creare sinergie, e in breve tempo, cercare il successo del progetto partendo da informazioni reali e rilevanti

 

 


 Description:

- Valutare le possibilità di finanziamento dell’azienda

- Obiettivo delle decisioni finanziarie

- Correlazione tra decisioni di investimento e decisioni di finanziamento

- Principali decisioni finanziarie



 Course contents:

 REDDITIVITA’ FINANZIARIA

IL BILANCIO: Cos’è

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Il bilancio è un documento contabile che riflette la situazione dell’azienda in un dato momento, detto anche “Bilancio patrimoniale”.
Il documento è riassunto in quattro grandi parti:
1- Assets: quello che la compagnia ha in “proprietà”. Ex: Strutture, impianti, macchinari, license, liquidità etc.
2- Diritti: cosa devono all’azienda i soggetti terzi. Es: Somme che devono i clienti.
3- Obbligazioni: I debiti dell’azienda. Es: Prestiti, mutui etc.
4- Equity: il capitale (fondi investiti nella compagnia dai finanziatori), le riserve di liquidità, i benefits non ancora distribuiti, le perdite, questo è quello che viene chiamato Net Equity.
Lo stato patrimoniale riflette lo status di questi quattro gruppi in un dato momento ed è ordinato in due “parti”:
(1) Gli ASSETS riflettono ciò che la compagnia ha.
(2) I passivi riflettono ciò che la compagnia deve.
Il Net Equity descrive la ricchezza dell’azienda attraverso i suoi capitali e i suoi risultati oppure, per dirla diversamente, la differenza tra le entrate e le uscite di un’azienda.
In breve, il Bilancio Patrimoniale:
1- Descrive la situazione dell’azienda in un dato momento.
Dichiara gli attivi e i proventi dei diritti.
Definisce i debiti delle passività.
Definisce il capitale, le riserve e i ricavi del Net Equity.
2- è sempre espresso in unità monetaria.
3- Il totale dell’Asset sarà sempre uguale alle passività più il patrimonio netto.

 



STRUTTURA DI UN BILANCIO

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L'Asset è di solito suddiviso in:
1. ASSET IMMOBILIZZATO e ASSET IMMOBILIARE, conosciuti anche come “FIXED ASSETS” e REAL ESTATE, ossia che rimangono nelle disponibilità dell’azienda per un periodo di tempo lungo (più di un anno);
2. ASSET MOBILE, meglio conosciuto come denaro contante:
Beni, diritti (quelli che si trasformeranno in denaro a breve termine) e soldi. Ai fini di una migliore analisi, la valuta viene classificata in base al suo grado di disponibilità (facilità di conversione in contanti) in tre gruppi:
2.1 Stocks
2.2 Realizzabile: crediti (pagamenti in sospeso), la loro maggiore o minore disponibilità dipende dalla data di scadenza e dal mancato pagamento.
2.3 Disponibile: il contante è l’unico asset ‘disponibile’.
La seconda parte del bilancio è così suddiviso:
1 / NET EQUITY, anche chiamate: OWN RESOURCES, FONDI PROPRI  e RISORSE IMMOBILIZZATE
Questo include principalmente: capitali, riserve e profitti.
2 / PASSIVITA’, denominate anche risorse esterne o passività esigibili.
A loro volta e in base alla scadenza queste sono ordinate anche in:
2.1 Passività non correnti anche chiamate esigibili a lungo termine. Sono debiti per più di un anno.
2.2 Passività a breve termine correnti o obbligatorie. Sono debiti con scadenza minore di un anno.
Le attività correnti sono quelle che ci consentono di affrontare meglio il pagamento del debito.
È importante confrontare il capitale circolante con le spese a breve termine e cercare sempre di mantenere un margine ragionevole (più quantità di contante di quanto va rifinanziato nel breve termine).
Il FONDO MANIOBRA è ciò che ci consente di gestire ‘garanzie’ per il pagamento del debito. Il modo più semplice per calcolarlo è:
Contante – spese nel breve periodo.
Il fondo Maneuver:
● Deve sempre essere in attivo (più liquidità delle spese a breve termine).
● Deve essere maggiore o minore in base alla disponibilità del capitale di esercizio
● Deve essere bilanciato rispetto alle spese
Il "margine" tra Circulante ed Exigible CP è il F.M.

 

 

 



Raccomandazioni

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Principi basilari da raccomandare:
.- Le risorse esterne non dovrebbero eccedere il 70% del finanziamento totale necessario.
.- La percentuale rimanente dovrebbe essere coperta con proprie risorse.
.- I sussidi non dovrebbero essere considerati come il principale mezzo per finanziare un nuovo progetto.
.- Dovrebbe essere conservato un importo dedicato a eventuali imprevisti

 

 


 Contabilità dei profitti e delle perdite

Cos’è?

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Viene presentato come un elenco delle entrate e delle uscite previste per un determianto periodo di tempo.
- È necessario sviluppare un elenco esauriente delle SPESE FISSE dell'impresa, che sono indipendenti dal volume di attività (affitto, spesa fissa delle forniture, previdenza sociale, stipendi ...)
- Successivamente, vengono determinate le SPESE VARIABILI, strettamente legate all'attività (Esempio: materiali di fabbricazione del prodotto, in cui la quantità sarà maggiore quanto maggiore è la produzione, nelle società di servizi il costo dell'ora del personale).

 



Suggerimenti

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- E’ consigliabile che una giovane impresa si carichi il meno possibile di spese con spese fisse e opti per una struttura di costi variabili a seconda del volume dell’attività
- Non bisogna dimenticare nessuna delle voci riguardanti le spese operative che si possono prevedere
-È necessario includere gli accantonamenti per l'ammortamento delle immobilizzazioni (a condizione che siano ammortizzabili).
- Gli oneri finanziari derivati dal finanziamento esterno devono essere calcolati (nel caso in cui debbano essere utilizzati).

 

 


 Tesoreria

Cos’è?

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Serve a determinare gli afflussi e deflussi di cassa e a pianificare la liquidità (in alcuni casi, le carenze di liquidità, a causa di previsioni insufficienti, determinano il fallimento a breve termine di alcuni progetti aziendali).
È necessario tenere a mente la differenza tra redditi e incassi, e tra spese e pagamenti.
Il reddito è generato quando si perfeziona la vendita, e l’incasso quando la liquidità derivante da questa vendita viene concretamente ricevuta.
Le spese occorrono quando nasce l’obbligazione, mentre il pagamento quando il denaro viene effettivamente sborsato.
I periodi di incassi devono essere adeguati e coordinati con i pagamenti ai fornitori per evitari disallineamenti della Tesoreria.
Sapere questi dati consentirà di conoscere tutte le esigenze della tesoreria e anticipare il momento in cui possono manifestarsi necessità di liquidità. In tal modo si possono richiedere finanziamenti per tempo quando la liquidità è scarsa. Viceversa, quando la liquidità è eccessiva, si possono pensare delle operazione di allocazione delle risorse generate.

 


 Finanziamento

Quali sono le fonti di finanziamento

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Le fonti di finanziamento sono le risorse liquide e tutte le possibilità di spesa che un’azienda ha a disposizione per soddisfare i propri bisogni monetari.
Le fonti di finanziamento riguardano l’acquisizione di capitale, sia fisso che circolante.
Dipendentemente dal fatto che le fonti di finanziamento derivino dalla società stessa o da soggetti esterni (richieste), individuiamo due tipologie di modi di acquisizione di risorse:
FONTI DI FINANZIAMENTO PROPRIE: comprendono il capitale azionario, il fondo di rimborso, le riserve e l'autofinanziamento.
ALTRE FONTI DI FINANZIAMENTO: quelli che la società ha per un certo tempo, dopo di che ha l'obbligo di pagare gli interessi e restituire l'importo ottenuto. A grandi linee si distinguono le seguenti modalità:
Prestiti e finanziamenti a medio e lungo termine, con una scadenza di più di un anno.
Prestiti e finanziamenti a corto termine, la cui scadenza è inferiore a un anno. Si utilizzano per finanziare il funzionamento dell’azienda.
Le aziende sono come esseri viventi in continuo movimento. Il finanziamento è il loro cibo e come tale dovrebbe essere bilanciato:
Quando si finanzia l'investimento di una macchina con una vita utile di 8 o 10 anni, non bisogna farlo con un prestito a breve termine, perché si soffocherebbe finanziariamente l'azienda, costringendola ad accelerare il ritorno dell'investimento troppo rapidamente. L'ideale sarebbe:
Pari durata di vita del FINANZIAMENTO con la vita di ciò che viene finanziato.
(Esempio: potrebbe essere un errore accendere un finanziamento per apparecchiature informatiche per un periodo maggiore di due anni, poiché queste diventano obsolete molto velocemente).



Fonti di finanziamento

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PRESTITO PERSONALE
È un prestito costituito da una garanzia personale,
Per valutare questa garanzia viene considerata la solvibilità del cliente e con essa la possibilità di rimborsare il prestito.
È necessaria una garanzia molto “debole”, pertanto l’istituzione finanziaria che dovrebbe erogarla autorizzerà la concessione in base all’importo e alla durata.
A cosa serve:
- Finanziare l’acquisizione di attrezzature di basso valore.
- Finanziare l’acquisizione di beni e servizi per il consumo
PRESTITO IPOTECARIO:
La differenza fondamentale con il prestito personale consiste nella consistenza dell’operazione: essendoci una garanzia reale, e quindi di maggiore “forza”, questi prestiti consentono di effettuare operazioni non solo di importo maggiore, ma anche per un periodo più lungo.
A cosa serve:
- Finanziare l’acquisto di case, terreni, locali, magazzini etc.
- Finanziare gli investimenti aziendali
- Rifinanziare le operazioni precedenti, finanziate con prestiti personali, ottenendo così un maggiore equilibrio finanziario
LEASING
Chiamato anche leasing finanziario. È un’operazione il cui scopo è il trasferimento dell’uso di beni mobili o immobili in cambio del pagamento di un canone e che, necessariamente, include un’opzione di acquisto finale a favore del suo utente. L’Asset deve essere influenzato da un’attività commerciale.
Ampiamente usato nelle PMI, dove non è necessario affrontare alcun input iniziale. Ha il vantaggio, al termine del contratto, di poter acquisire la proprietà dell’immobile.
NOLEGGIO
Affitto di un bene in cambio di un canone periodico, le cui differenze con il LEASING sono le seguenti:
Non esiste alcuna opzione di acquisto alla fine del contratto.
Sono contratti a breve termine.
L’ammontare della fee è generalmente determinato dal quanto e dal come si utilizza il bene.
Il contratto può essere risolto unilateralmente prima della fine del periodo stabilito.
La conservazione del bene spetta al locatore.
È utilizzato principalmente per mezzi di trasporto e macchinari mobili per grandi opere (gru, escavatori, ecc.) E per apparecchiature informatiche.
Non compare sul bilancio come “indebitamento”.
GESTIONE DEL CREDITO
È una fonte di finanziamento a breve termine, usata dalle aziende per fronteggiare I problemi di bilancio che possono manifestarsi occasionalmente.
In via straordinaria è utilizzato per finanziare temporaneamente investimenti per I quali è stato risolto un sussidio, chiamato “finanziamento ponte”
Diversamente dal prestito, che implica una disponibilità immediata di capitale, la gestione del credito permette di avere una disponibilità limitata in base alle necessità dell’azienda.
SCONTI COMMERCIALI
Consiste nell'anticipo, da parte dell'ente creditizio, dell'importo di un credito che i clienti devono all'azienda, supportato da cambiali o promesse di pagamento. Lo scopo di questo finanziamento è di fornire alla società una maggiore liquidità, in cambio l'ente creditizio riceve interessi e commissioni. Può essere fatto sporadicamente o sotto la formula della linea di sconto.
GARANZIE REALI
Questa denominazione comprende quelle garanzie che ricadono su operazioni con un periodo di rimborso superiore a 10 anni. In questo caso la garanzia è la proprietà sulla quale si poggia il prestito. Ciò significa che, se si interrompe il pagamento, il creditore avrà il potere di impadronirsi della proprietà come forma di pagamento.
Tuttavia, il pignoramento non copre sempre l'intero prestito. È importante sapere che, il sequestro della proprietà chiude la posizione del debitore solo se il valore della proprietà supera il prestito. In caso contrario, il mutuatario e i suoi garanti saranno chiamati a saldare il debito, come indicato dalla normativa vigente: "Con tutti i propri beni presenti e futuri".
GARANZIE PERSONALI
Questo tipo di garanzia include prestiti che non riguardano direttamente il comparto REAL ESTATE. Parliamo quindi di prestiti al consumatore o prestiti personali, che si basano sulla propria storia creditizia, sulla capacità di solvibilità, etc. Anche se è vero che in questo tipo di garanzie non ci sono Asset collegati al prestito, quando arriva il default, l’isituto creditore può rifarsi sulla garanzia personale attraverso il pignoramento di alcuni beni reali.
PIGNORATIVE GUARANTEES
Siamo di fronte a una tipologia di garanzia nella quale, il prestito è erogato a seguito di un deposito in banca di una somma uguale all’ammontare del prestito più gli interessi applicati. Prima dell’estinzione del prestito, le somme versate rimarranno impegnate e non potranno essere utilizzate.
FIDEJUSSIONI
In questo caso la garanzia non è finanziaria  o immobiliare. Ma consiste nella presenza di un soggetto terzo che coprirà, eventualmente, il debito non rimesso, generalmente coprendo una percentuale molto alta del valore, anche se non tutta.


 REDDITIVITA’ COMMERCIALE

Passaggi chiave

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Se si vuol vendere, bisognerà creare il proprio metodo personale. L’obiettivo comune delle aziende è quello di vendere di più, ma molte di esse non investono tempo per definire le strategie di vendita.
La domanda che bisognerebbe porsi è la seguente: si vuol vendere di più o si vuol vendere meglio?
Osservare:
• Analizzare i cambiamenti del mercato
• Adattarsi alle nuove tendenze
• Capire le esigenze dei clienti
Creare:
• Far emergere ciò che ci differenzia
• Accordare ingegno e creatività
• Definire la propria straegia di vendita
• Mettere insieme i tradizionali strumenti di marketing con quelli più innovativi
Vendere:
• Raggiungere i clienti in maniera diversificata
• Avere più di un piano di vendita
Ascoltare il mercato e i clienti, osservare, e sebbene la tentazione sia quella di vendere quanto più possibile, concentrare la propria capacità di vendita su ciò che ci interessa di più.

 



Osservare

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Le aziende sono preoccupate quando le vendite sono in calo e quando gli investitori hanno paura di investire, ma poche persone rimangono fredde e osservano l’andamento delle cose.
Osservare è il primo passo della vendita.
Prima di impazzire nel tentativo di trovare nuove formule per vendere di più, bisognerebbe prendersi del tempo per osservare.
• Analizzare i cambiamenti del mercato.
• Valorizzare le nuove tendenze.
• Comprendere i nuovi clienti.
Per vendere di più, bisognerà fare anche altre cose:
• Osservare le nuove tendenze del mercato e come esse impattano la propria realtà, o come adattare la propria azienda alle nuove tendenze.
• Studiare le aziende che lavorano bene e capire cosa fanno in maniera diversa.                             
Analizzare tre tipi di aziende:
• Aziende che operano nello stesso settore che sono direttamente concorrenti  e che quindi possono sottrarre clienti.
• Aziende nel proprio settore con cui si può collaborare.
• Aziende da cui si può prendere spunto, anche se non lavorano propriamente nello stesso settore.
• Rilevare le problematiche di cui più soffrono i clienti e scomporle il più possibile per poterle analizzare meglio.
Viviamo in un momento di cambiamento, ma la cosa più importante da capire è che non si può assolutamente stare fermi, anche se la velocità del cambiamento è vertiginosa. Se si rimane fermi, si rischia di “scomparire” lavorativamente prima o poi. Il consiglio è di osservare, e prendere decisioni.
E arriva la parte più difficile, ossia come adattare la propria azienda o il loro progetto di business alle modifiche rilevate.

 



Creare

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Prima di iniziare il processo di vendita, bisogna creare una specifica formula che richiede tempo e metodo. Questa formula di vendita deve essere valida indipendentemente dal settore e dall’azienda, perché deve essere adattabile ad ogni tipo di situazione che l’azienda si trova ad affrontare, tenendo in considerazione tutte le risorse, economiche ed umane, che si hanno a disposizione.
La proposta può essere basata in:
• Prezzo (basso-medio-alto)
• Differenziazione
• Servizio
• Approccio specifico
•Combinazione  questi elementi
E bisognerà lavorare con le 4P del Marketing (Prodotto, Prezzo, Posizionamento e Promozione) e le 4C (Cliente, Costo, Comfort and Comunicazione).
“Quanto più conosciamo i nostri clienti e le loro ragioni per l'acquisto, tanto più facile sarà definire il processo di vendita”
Bisogna essere in grado di creare una frase che coinvolga il cliente e sintetizzi la propria filosofia aziendale.
"Creare la propria frase ad effetto"
Inoltre, per vendere bisogna creare fiducia e per fare questo, la cosa più semplice è iniziare definendo ciò in cui si è bravi e pensare a come lo si possa trasmettere.
“Bisogna sapere come presentarsi”
È essenziale essere consapevoli che non si è soli, quindi per vendere bisogna costruire e mantenere una rete che sia di supporto. Ed è qui che i clienti resistono di più, perché siamo stati educati per non dover chiedere favori: questa è la mentalità che deve essere cambiata, non chiediamo favori, collaboriamo e creiamo una rete di supporto con cui tutti vinciamo
"Crea la tua rete!"
Con chi potresti collaborare tra le persone che conosci? Cosa puoi fare per costruire la tua rete?
Cosa potrebbe fare la tua rete per te? Oltre a lavorare sodo e ad analizzare i problemi dei clienti per trovare soluzioni.
"Vendere è incontrare i bisogni dei clienti"
Dobbiamo vedere la realtà dal punto di visto dei clienti, è questo il segreto fondamentale per creare la formula giusta della vendita. Mettersi al loro posto.



Vendere

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La formula della vendita non basta da sola, bisogna applicarla con precisione ed essere attivi. Bisogna stare attenti a non focalizzarsi troppo sulla cura perfezionista e maniacale del prodotto, poiché questa può diventare una scusa per non vendere in maniera decisa.
Azioni chiave per la vendita:
• Pianificare
• Coordinare
• Organizzare
•    Tracciare
Bisogna capire bene dove sono i clienti e come posso raggiungerli, pianificare un’azione commerciale e iniziare. Non tutti I consumatori vogliono le stesse cose, o gli si può offrire sempre lo stesso, quindi bisogna conoscere quali adattamenti si è disposti a fare sul proprio prodotto o sui propri servizi.
E qui inizia l’elemento fondamentale della vendita: imparare. Imparare dai prodotti, imparare dai consumatori, dalla concorrenza, dai fornitori, dal mercato, etc. E condividere queste conoscenze con tutta l’azienda, favorendo i miglioramenti.
La conoscenza fine a se stessa non è produttiva, bensì deve portare a modifiche e cambiamenti nel nostro processo di vendita.
Se si vogliono nuovi clienti, bisognerà vendere su siti e canali diversi da quelli su cui si vende di solito. Ma il trucco fondamentale sta nel trovare la complicità coi propri clienti, cosicché essi parlino dell’azienda e la consiglino ad altri.
Come si trasformano i propri clienti in propri venditori?
Non bisogna dimenticare di analizzare i fattori critici, quegli elementi su cui non si può fallire. Bisogna controllarli molto bene. Ci sono due elementi che non erano così importanti al momento della vendita e che ora sono fondamentali: COLLABORARE e SORPRENDERE
Bisogna sempre ascoltare il mercato e i clienti per individuare opportunità, adattare il prodotto, creare il  discorso, cercare partners, trovare nuovi mercati ... È chiaro che la vendita non nasce dai benefici del prodotto ma dalle esigenze del cliente, quindi ascoltare i clienti deve essere la priorità numero uno se vogliamo vendere.
E ascoltare il cliente non significa fargli domande, perché alcuni mentono, anche se in maniera non intenzionale. Quindi deve essere un ascolto attivo, che permette di capire e sapere quali sono le reali esigenze dei clienti.
Ma il grande errore delle piccole aziende è la dispersione, non si può essere tutto, vendere tutto, raggiungere tutti e soddisfare tutti Sarebbe bello ma non è possibile, quindi bisogna concentrarsi su cosa si sceglie.
La paura di scegliere è paralizzante e le aziende sono bloccate a questo punto: devono  concentrarsi su ciò che è più interessante e su ciò con cui l'azienda si sente più a suo agio.
Scegliere significa smettere di fare alcune cose e smettere di vendere determinati prodotti e servizi ... e concentrarsi su quelli che danno più valore oggi o pensiamo che ci daranno domani.

 Results


 Indicators


 Bibliography


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